Casa Museo di Rosazza
La Casa Museo di Rosazza è una testimonianza concreta dell'elevato livello raggiunto dagli abitanti del borgo nel tradizionale mestiere di muratore scalpellino. Tappa significativa del sistema ecomuseale Biellese, realizzata a partire dal 1985 all'interno di un edificio costruito nel XVIII secolo e ristrutturato nel 1876 in un contesto urbano intatto e qualificato, parte integrante della stessa esposizione museale. In quindici stanze distribuite su quattro piani, vengono ricostruiti gli ambienti tipici della civiltà contadina montanara, con documenti, fotografie, attrezzi da lavoro pazientemente raccolti e sapientemente esposti in un contenitore emozionante, risposta esauriente alla domanda di educazione permanente e di crescita culturale per le nuove generazioni.
La Casa Museo è visitabile da luglio a settembre tutte le domeniche pomeriggio. Sono possibili, su prenotazione, visite guidate per le scuole ed i gruppi.
L'edificio, scelto come sede museale, è inserito nel nucleo storico di Rosazza, in un contesto ancora integro e qualificato. Ha origini settecentesche, ma è stato restaurato nel 1876. La casa, già di proprietà della famiglia Rosazza Bertina, si prestava a diventare un museo per la struttura e il numero di locali. Conserva i caratteri tipici dell'abitazione valligiana, valorizzati nell'allestimento e nell'esposizione delle raccolte.
Presenta due ingressi, doppia scala, ampio sottotetto e quindici stanze distribuite su quattro piani fuori terra. Si intuisce l'agiatezza degli originari proprietari dall'ampiezza della struttura e dalle rifiniture e decorazioni pittoriche dei locali. Come ogni altra casa, ha la stalla al piano terra e un accesso comune per le persone ed il bestiame; elemento fondamentale per il sostentamento famigliare quotidiano per la gente comune ma anche per la borghesia agiata.