Le Fontane

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Le Fontane di Rosazza: Un'Armonia di Acqua e Simbolismo

Nel 1872, Federico Rosazza intraprese un'importante impresa idraulica, distribuendo l'acqua in tutto il paese attraverso una rete di tubazioni in ghisa provenienti dal serbatoio sopra il Campopiano. Questo fu solo l'inizio, poiché seguì la costruzione di numerose fontane, disseminate in tutto l'abitato, ognuna con la sua identità unica ma unite dai simboli comuni della rosa e della stella a 5 punte. La supervisione di Pietro Vittorio Gilardi Magnan, che ne disegnò gran parte, garantì coerenza e bellezza a queste "fontane parlanti".

Le fontane non sono solo fonti di acqua, ma narrano storie attraverso frasi scolpite nella pietra, alcune delle quali estratte dal libro "Il segreto della Rosa". La fontana abbeveratoio afferma: "Sono onda che disseto - rammentando - il mio autore", mentre un'altra riporta la scritta "Era smarrita nel creato or mi guida – Rosazza Federico". La Fontana della Colonna, una delle più imponenti, presenta la statuetta di Pietro Micca su una colonna e la scritta "O cielo - benedici - chi nostra - la fè".

La Fontana della Rosa, realizzata dallo scultore Albino Gussoni di Torino, si erge davanti al municipio con una grande rosa in marmo rosso e tre stelle in marmo giallo. Il disegno a "ciottoli" nel pavimento raffigura una stella alpina con il nome ripetuto in più lingue. Accanto alla chiesa nuova, la Fontana della Fede presenta la statua della prima delle tre virtù teologali, affiancata da rose e un bassorilievo con Adamo ed Eva. Tre puntini massonici in rilievo, sott'acqua, aggiungono un tocco enigmatico.

La frase "quemadmodum desiderat cervus ad fontes aquarum - ita desiderat - anima mea ad te Deus" incisa nella Fontana della Fede, richiama i Salmi di Davide e sottolinea il desiderio spirituale dell'anima verso Dio, rappresentato come acqua per gli assetati. Le fontane di Rosazza, oltre a dissetare il corpo, nutrono la mente e l'anima, creando un'armoniosa simbiosi tra acqua e simbolismo.